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2 Pro e 2 Contro per una Start-up che Sviluppa Giochi da Tavolo Ibridi

Quando abbiamo deciso di mettere la visione digitale al servizio del game design non sapevamo che quella a cui stavamo partecipando sarebbe stata l’ultima convention di giochi da tavolo prima del COVID.

Dopo un anno di intenso lavoro e tante chiamate su ZOOM, basandomi sulle esperienze raccolte condivido quelli che credo siano gli aspetti positivi e le sfide aperte del mondo del gioco da tavolo ibrido.

SPOILER. Uno dei contro è in realtà un pro grazie al contributo della comunità dei giocatori da tavolo.

Pro. Il gioco ibrido è un territorio inesplorato dove quasi tutto è ancora da scoprire

Nel momento in cui scrivo questo articolo sul database di giochi da tavolo di BoardGameGeek sono presenti più di 110k titoli. Di questi solo 200 sono ibridi, cioè uniscono la familiare componente fisica a quella digitale.

Nell’era in cui lo smartphone lo portiamo anche al bagno – tana, eh? 😉 – le case editrici hanno rilasciato soltanto 200 giochi da tavolo ibridi.

Questo non significa che il mondo del gioco da tavolo sia arretrato. Al contrario la qualità e la varietà di titoli rilasciati è aumentata esponenzialmente.

Il dato sottolinea piuttosto che a livello di game design c’è ancora un sacco da scoprire e sperimentare. Una start-up che sviluppa tecnologia per giochi ibridi è come un pioniere che si avventura nel far west.

I possibili modi di unire la dimensione analogica a quella digitale sono ancora tutti da immaginare. Punto a favore di non poco conto.

Contro. Gli obiettivi non sono sempre facili da comunicare

Mia nonna fa fatica a capire come un cellulare e un mazzo di carte possano funzionare insieme. Ok, mi direte che questo è comprensibile.

Tuttavia, situazioni analoghe saltano fuori anche nell’ambiente start-up. Sei un ingegnere energetico e non capisco quello di cui ti occupi? Figo, è roba tech di alto livello, probabilmente è colpa mia.

Sviluppi tecnologia per giochi ibridi? Non capisco ma sono solo giochi da tavolo, di certo è colpa tua.

Chiarezza e semplificazione sono sicuramente responsabilità di chi ha interesse a comunicare il messaggio. D’altra parte i giochi da tavolo sono a volte percepiti come un prodotto non indispensabile e questo abbassa la soglia dell’attenzione. Per i giochi ibridi a questo aspetto si aggiunge la scarsa disponibilità di esempi concreti.

Decidendo di utilizzare le visione digitale nel game design abbiamo implicitamente accettato due sfide. La prima è quella tecnologica dell’integrazione coerente tra analogico e digitale. La seconda quella della comunicazione.

Io, che presento Tablescope in un elevator pitch.
Io, che presento Tablescope in un elevator pitch.

Pro. Il mercato del gioco da tavolo è diversificato e in espansione

Il mercato globale del gioco da tavolo vale 11,5 miliardi di euro e cresce di circa il 9% per anno (Statista), prova che il settore è ben radicato e in salute.

Altro aspetto positivo è che il panorama di case editrici è estremamente diversificato. Ci sono la Hasbro, la Ravensburger e la Fantasy Flight, ma allo stesso tempo tantissime piccole realtà emergenti che si sono fatte un nome sulle piattaforme di crowdfunding.

In questo mondo vario c’è chi non vuole sentirne di usare un cellulare al tavolo da gioco ma anche chi non vede l’ora di esplorare ancora più a fondo ciò che quello stesso tavolo può offrire.

Infine, il mercato del gioco da tavolo è fatto di persone che si incontrano, si parlano, si appassionano e si emozionano. Pochi altri ambienti vantano una comunità altrettanto attiva e inclusiva così come il privilegio di lavorarci a stretto contatto.

Contro. Sviluppare tecnologia per il mercato del gioco da tavolo non è redditizio come per altri mercati

Questo è un tema sfaccettato.

Quando spiego come lavoriamo a Tablescope tendo a farlo in maniera molto appassionata. A volte mi capita di parlare di aspetti più tecnici e di nominare come i dottorati in matematica e in visione digitale dei membri del team siano rilevanti per il progetto. A quel punto, invece di ricevere domande sui giochi o sulla tecnologia, a volte mi sento dire qualcosa del tipo

“Dovreste applicare quello che fate alla domotica, guadagnereste di più.”

“Ma smetti di investire tutte queste energie nei giochi da tavolo e fatti assumere da una grande azienda: avresti un salario migliore.”

Queste osservazione sono corrette nel contenuto ma perdono di vista due aspetti cruciali. Primo, fare giochi da tavolo significa innanzitutto creare e possibilmente lasciare qualcosa di buono a chi creerà dopo di noi.

Secondo, fare giochi da tavolo significa essere un membro attivo della stessa comunità di cui fanno parte i giocatori. Non miglioriamo quello che abbiamo da offrire attraverso anonimi indicatori di conversione ma possiamo permetterci di parlare con le persone, che nel 2020 è un lusso dal valore non quantificabile.

Entrambi questi aspetti hanno poco a che vedere con il fatturato. Ed ecco che improvvisamente un mercato meno incentrato sul profitto e meno segnato dal concetto di scalabilità diventa quello ideale dove aver qualcosa da dire.

Conclusioni

Forti dei lati positivi e consapevoli delle sfide raccolte, a Tablescope siamo fieri di aver dato rilevanza ai giochi da tavolo anche sul palco delle start-up tecnologiche.

Non vediamo l’ora di far uscire il primo p&p gratuito e sentire quello che avete da dirci.

Featured images by M. Parzuchowski and F. Olivo/Unsplash

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